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MANOVRA: 6 CREDITI D’IMPOSTA CONFERMATI E PROROGATI


La manovra di bilancio per il 2023 punta ancora sui crediti d’imposta, ma il mercato – in questo momento – fatica ad assorbirli. Con il rischio concreto che le imprese non riescano a sfruttare pienamente gli aiuti messi in campo dallo Stato sotto forma di sconto dalle imposte.


I tax credit prorogati

Nel disegno di legge ora all’esame della Camera ci sono sei categorie di crediti d’imposta potenziati e prorogati, che andranno ad arricchire la mole di agevolazioni nel portafoglio dei contribuenti.


Crediti di imposta di nicchia

Alcuni dei tax credit sono di nicchia, come quello riservato alle Pmi che sostengono costi di consulenza per quotarsi su un mercato regolamentato. O come quello per i privati che donano denaro per finanziare la manutenzione e il restauro di impianti sportivi pubblici o per realizzare nuove strutture sportive pubbliche.


Tax credit contro il caro bollette

Altri aiuti, invece, costituiscono la pietra angolare della manovra. È il caso dei due crediti d’imposta contro il caro bollette destinati alle imprese, che pesano 9,8 miliardi sui 35 totali stanziati dal Ddl di Bilancio. E, comunque, la cifra di 9,8 miliardi appare “sottovalutata”: nel quarto trimestre 2022, quando i bonus avevano percentuali inferiori, sono stati infatti stimati 12,6 miliardi.


Compensazioni e nuovi bonus

Quando un’impresa matura un credito d’imposta, ha due strade per sfruttarlo. La prima è spenderlo direttamente nel modello F24, per alleggerire il conto di imposte dirette, indirette, tributi locali e contributi (naturalmente, in base ai tempi di pagamento e rispettando le regole di utilizzo del bonus, spesso da spalmare su più anni).


La strada della vendita del credito a una banca

La seconda strada è vendere il credito a un altro soggetto, tendenzialmente una banca, che poi lo cederà ad altri o lo compenserà in proprio. In questo caso il contribuente deve accettare un prezzo inferiore al valore nominale del bonus, ma può contare su un afflusso immediato di liquidità.

Crescono i crediti d’imposta spesi nei modelli F24

Gli ultimi dati sulle compensazioni segnalano un aumento dei crediti d’imposta che le aziende e gli autonomi hanno speso nei modelli F24 (sia usandoli in prima battuta, sia dopo averli acquistati da altri). Ma questo incremento sembra non portare traccia della mole gigantesca di tax creditgenerata dal superbonus, dagli altri bonus edilizi e dalle agevolazioni contro il caro bollette.

Corte conti: cmpensazioni per 68,6 miliardi a fine 2021

La Corte dei conti alla fine del 2021 ha registrato compensazioni per 68,6 miliardi di euro (+14% su base annua), di cui 11,6 miliardi derivanti da agevolazioni (+25% annuo). I dati del 2022 ricavabili dal Bollettino delle entrate tributarie permettono di allungare lo sguardo fino allo scorso mese di ottobre e lasciano prevedere che – per i soli tributi erariali – quest’anno si potrebbe raggiungere il record di 51,3 miliardi di compensazioni (+10,7 miliardi rispetto alle stesse voci del 2021).

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